Bergamo – È notizia di qualche settimana fa l’uscita del nuovo bando di appalto per la gestione delle biblioteche comunali di Bergamo.
Da circa 13 anni, dal 2001, il Comune ha esternalizzato il servizio bibliotecario urbano affidandone la gestione a cooperative attraverso bandi pubblici. Questo sistema, che caratterizza ormai la maggior parte dei settori produttivi e del terziario, ha come fine l’ammortizzamento e la riduzione dei costi dei servizi che incide esclusivamente sui costi del personale. Per ridurre l’impatto economico il Comune ricorre quindi ad una forma di lavoro con meno garanzie economiche: si stima un risparmio sui salari dei dipendenti del 25% rispetto ad un dipendente comunale.
Nel nuovo appalto, uscito sul sito del comune il primo settembre, si prevede una drastica riduzione oraria per alcune tra le più importanti biblioteche, per numero di prestiti e utenze, della città.
Nel bando non sono previste infatti aperture serali e alla domenica mattina per la biblioteca Caversazzi e l’apertura della Tiraboschi verrebbe ridotta di 4 ore la settimana, riducendone l’orario di chiusura normale (dalle 19.00 alle 18.30) e quello di chiusura serale (dalle 22.00 alle 20.30).
La riduzione degli orari di apertura si ripercuoterebbe sugli orari di lavoro dei dipendenti delle cooperative che hanno in appalto il servizio bibliotecario, i quali vedrebbero diminuire il monte ore settimanale e la busta paga mensile.
Tutto ciò va immancabilmente ad influire su un servizio bibliotecario urbano già carente rispetto ad altre città italiane. Ne risentirebbe nel complesso l’accesso e la fruizione libera e gratuita alla cultura.
E’ da registrare il fatto che questo bando sia frutto dei lasciti dei tagli operati dalla precedente giunta Tentorio, la stessa che da una parte candidava Bergamo come Capitale europea della Cultura, e dall’altra portava avanti sistematiche riduzioni alle spese destinate alla cultura, tre le quali quelle per il servizio bibliotecario urbano.
Con il cambio di amministrazione, la situazione non sembra però cambiare.
Il bando di settembre infatti è uscito sotto la nuova giunta Gori e il mandante è il nuovo assessore alla cultura Ghisalberti, la quale dichiara di avere ‘’le mani legate’’ essendo i vincoli di bilancio ancorati alle decisioni prese dalla precedente giunta Tentorio
La notizia, circolata ampiamente su facebook tramite il profilo “Bibliocooperatori Bg” dei lavoratori della biblioteca ha costretto la Ghisalberti a prendere posizione: l’assessore procrastina la scadenza del bando fino al 31 dicembre 2014, in modo da recuperare i fondi necessari per mantenere il canonico orario di apertura delle biblioteche.
Di fatto l’assessore, addossando in toto le colpe alla precedente giunta, smentisce, o forse semplicemente ritarda, la chiusura anticipata delle biblioteche, ma non spende parola sulla riduzione oraria e di salario dei lavoratori.
I bibliotecari chiedono alla Ghisalberti di mantenere le promesse elettorali di investimenti nel settore della cultura, investimenti che permetterebbero di qualificare il servizio garantendo gli orari di apertura e il lavoro degli operatori bibliotecari essenziali per la qualità complessiva del servizio.