Bergamo – Oggi pomeriggio ha sfilato per le strade di Bergamo il corteo indetto dal comitato “Antirazzista 500euro” per protestare contro l’aumento spropositato della tassa di idoneità alloggiativa applicata dai sindaci leghisti di Bolgare e Telgate.
Trecento persone hanno sfilato dal piazzale Malpensata a Piazza Pontida invadendo via Quarenghi. Un corteo multietnico e variegato ha urlato il proprio “no” a una tassa discriminatoria.
Tutto iniziò dalla delibera della giunta guidata dal sindaco di Bolgare Luca Serughetti. Il provvedimento alzò la tassa per l’idoneità alloggiativa a 500€, un documento che tocca il cittadino migrante in quanto riguarda i requisiti minimi di abitabilità e il contratto di soggiorno per il ricongiungimento familiare con persone maggiori di 14 anni e per ottenere il soggiorno al coniuge o a figli fra età compresa tra i 14 e i 18 anni.
Sull’esempio di Bolgare, anche il vicino comune di Telgate, il sindaco Fabrizio Sala ha triplicato la tassa arrivando a 325€. Il motivo dell’aumento di questa tassa da parte dei sindaci padani? “Una mera questione di costi e di sicurezza contro gli speculatori”.
Proprio quando ormai il provvedimento sembrava aver fatto scuola per i comuni leghisti, arriva lo stop dal tribunale di Bergamo. Infatti, il Tribunale ha dichiarato discriminatoria la delibera comunale del comune di Bolgare n. 6/2014 approvata il 15 gennaio scorso.
L’aumento a 500€ ha comportato “uno svantaggio a carico di tutti gli stranieri che intendono risiedere nel Comune di Bolgare, chiedendo agli stessi un importo sproporzionato e ingiustificato per il rilascio del certificato di idoneità alloggiativa”.
Ma per i leghisti nostrani non finisce qua. Basti pensare che Fabrizio Sala, nonostante la sentenza di Bolgare dichiarava: “Noi andiamo avanti lo stesso. E’ solo un problema di bilancio, non vogliamo scaricare i costi sulla cittadinanza ma esclusivamente su chi presenta la domanda”.
In realtà, il tribunale di Bergamo ha condannato il comune Bolgare a risarcire i propri cittadini e a porre fine alla condotta discriminatoria: “ovvero, al fine di rimuovere le accertate discriminazioni, a revocare la delibera in oggetto, restituendo, in qualità di risarcimento in forma specifica, la somma di € 350 a tutti gli stranieri che abbiano versato suddetto importo al Comune nel periodo di validità della delibera”.
Insomma, da sindaco strenue difensore burocrate per i cittadini bergamaschi a burocrate a discapito di tutti: italiani e migranti che siano.
Una dichiarazione che non dovrebbe stupire. Già in passato il sindaco di Telgate ha dichiarato di non aderire al bando per lo sportello affitti della Regione Lombardia: “Riteniamo che tutti i contributi erogati sulla base dell’ISEE siano discriminatori nei confronti dei nostri cittadini italiani, in quanto erogabili quasi nella totalità ai numerosi nuclei familiari stranieri. Infatti, mentre le nostre famiglie si limitano prudenzialmente ad uno o due figli con la preoccupazione di non riuscire a far fronte a tutti gli impegni economici che ogni singolo componente comporta, gli stranieri non si pongono limiti, convinti che lo Stato Italiano provvederà a tutti i bisogni del loro nucleo familiare”.
La manifestazione e la tassa sull’idoneità alloggiativa hanno mostrato l’ennesimo fallimentare sopruso della Lega Nord. Lo spauracchio della sicurezza per celare discriminazione. La difesa dei cittadini italiani a scapito di quelli migranti, da allontanare, ovviamente, fino a quando qualche imprenditore locale non possa farne “uso a basso costo”.