“Disordinanza Day”: Bergamo in bicicletta per una città diversa

Bergamo – Si parte alle 15:00 da piazza Matteotti, davanti al Comune, poi si passa per alcuni punti nevralgici della città, ovvero via Quarenghi, il piazzale della Malpensata, quello degli Alpini, largo Porta Nuova, terminando di nuovo al Comune. E’ questo il percorso previsto per la critical mass organizzata per oggi, sabato 17 novembre, a Bergamo dal gruppo di cittadini e cittadine “BergamoBeneComune“. Le motivazioni della mobilitazione, denominata “Disordinanza Day“, riguardano le scelte che l’amministrazione comunale sta imponendo alla città: dal divieto di spostarsi sul marciapiede con la bicicletta in via Quarenghi, alle ordinanze che vietano scrupolosamente l’introduzione di bottiglie di vetro nei parchi cittadini come quello della Malpensata, alla semi-totale cementificazione prevista per il piazzale degli Alpini, alle multe salate se ci si siede sui Propilei di Porta Nuova. Insomma, un insieme di ordinanze che cercano di imporre un modello di città -e un modo di vivere la città – che cozza con le reali esigenze di chi la abita.

E’ infatti fuor di dubbio il fatto che Bergamo sta ormai cambiando velocemente il suo assetto, sia a livello urbanistico che sociale. Sempre più parcheggi a pagamento, sempre più privatizzazioni del patrimonio pubblico, sempre più cemento piuttosto che verde, sempre più attenzione a un opinabile “decoro” che l’amministrazione difende a spada tratta contro un famigerato “degrado”. In nome della sicurezza, l’amministrazione cittadina vieta di andare in bicicletta sul marciapiede in via Quarenghi, Paglia, Paleocapa e Bonomelli, pena una multa e il sequestro del mezzo, allo scopo di diminuire lo spaccio. L’ordinanza, che può apparire senza senso, è stata emanata poco più di un mese fa e contestata da associazioni di ciclisti come Pedalopolis, e i numerosi e le numerose dissidenti avevano già impugnato bici, pedalando per le strade della città proprio per protestare contro questa assurda decisione, che va ad aumentare fortemente il rischio di incidenti su una strada della città che già ne ha contati parecchi negli anni passati (450 negli ultimi 15 anni). In nome del decoro, alcune persone sono state multate per aver aspettato l’autobus sedute sui gradini dei Propilei, in pieno centro città, e una delle piazze principali di Bergamo vede il proprio volto cambiare, con ben 10 mila metri quadri di nuova pavimentazione. Per contrastare il “degrado” l’amministrazione vieta l’introduzione di bottiglie di vetro all’interno dei parchi cittadini; per lo stesso motivo vengono applicati i famigerati daspo urbani a tutti quei soggetti che devono essere allontanati dalle zone sensibili della città, con tanto di lettera inviata a Matteo Salvini da parte del sindaco Giorgio Gori e dal vicesindaco Sergio Gandi per richiedere l’estensione dell’utilizzo di questo strumento.

Ma non tutte la cittadinanza sta a queste decisioni, che modificano drasticamente il modo di vivere la città di Bergamo. “La nostra idea di città”, si legge nel volantino di “Bergamo Bene Comune” per l’occasione, “è diversa. Noi crediamo che la sicurezza non si costruisce con i divieti, ma con la socialità: piazze e parchi sono sicuri quando la gente li vive. Noi crediamo che il decoro di una città si costruisce rispettando la dignità di ogni persona, non scacciando dai luoghi pubblici chi ha il diritto di viverli. Le trasformazioni che stanno creando isole per ricchi – gentrificazione invece che socialità – turismo dilagante senza regole – consumo invece che convivenza – e parcheggi a pagamento ovunque, senza risparmiare Città Alta – inquinamento e speculazione invece che mobilità sostenibile – non sostituiscono il degrado con il decoro, ma con gli affari di pochi a danno delle cittadine e dei cittadini dei quali Bergamo è il bene comune”. Per una “città diversa”, meno esclusiva, a misura di chi la vive, per davvero, ogni giorno.

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