Bergamo– Circa un migliaio di persone ha sfilato per il centro di Bergamo, per protestare contro il G7 dell’agricoltura e rivendicare un’alternativa all’attuale sistema agricolo.
La manifestazione, organizzata dalla Rete bergamasca per l’alternativa al G7, è partita dal piazzale della stazione alle 14,30, ha attraversato via Papa Giovanni per girare poi in via Camozzi e proseguire in Borgo Santa Caterina; la conclusione si è tenuta allo spazio Edonè di Redona, già sede delle assemblee plenarie e dei tavoli di lavoro della due giorni.
Numerosi i temi affrontati nel corteo da diversi comitati presenti da tutto il mondo; una forte critica è stata rivolta al sistema delle multinazionali, che con le industrie agricole e di trasformazione affama i popoli, togliendo terre alle popolazioni locali, mentre gli OGM sono stati al centro di numerosi critici interventi. Anche il consumo di suolo e l’inquinamento delle acque e dell’arie sono stati temi centrali: in particolare, il corteo ha rivendicato il diritto al risanamento del territorio. Anche i l comitato bergamasco Noparkingfara è intervenuto per ribadire la centralità dell’iniziativa popolare e chiedere uno stop alla grande opera bergamasca.
I tavoli di sabato sono stati l’occasione per parlare di diversi temi, connessi al mondo dell’agricoltura: lavoro, montagna, territorio, mutualismo e pratiche agricole. La rete ribadisce però che il lavoro di questi due giorni non si è esaurito: infatti l’intenzione è proprio quella di proseguire il percorso politico appena avviato: “tanti sono i comitati e le realtà associative che si occupano in Italia delle questioni riguardanti agricoltura, ambiente e tutela del territorio. I tavoli di discussione sono stati l’occasione per conoscersi di persona, coordinare e unire le lotte, connettere le diverse vertenze in un contesto politico più ampio che da ora continuerà”, spiega uno degli attivisti presenti alla due giorni.