A 28 mesi dalla scadenza del Contratto Collettivo Nazionale Logistica, Trasporto merci e Spedizioni, nel Gennaio 2011 è stato firmato il Rinnovo del Contratto per quel che riguarda la parte normativa dopo che nel Dicembre scorso era stato raggiunto l’accordo sulla parte economica. L’una tantum concordata per i 28 mesi è stata di 150 Euro lordi da riproporzionare per i part-time e l’aumento a regime, cioè dal 31 Dicembre 2012, sarà di 130 Euro circa, suddivisi in 4 tranche. E’ curioso notare che la firma del rinnovo è avvenuta in due tappe, quella economica prima e quella normativa poi, e che si è caratterizzata in un accordo economico che non è in grado di recuperare neanche la variazione inflattiva su base Istat, anzi, si calcola che dalla scadenza del contratto ad Agosto 2008 fino alla scadenza del rinnovo, Dicembre 2012, il mancato recupero inflattivo costerà ogni singolo lavoratore 2000 Euro (senza tener conto del boom dei prezzi trascinati dagli energetici a causa della crisi libica). L’aspetto normativo firmato successivamente, inoltre, restituisce alle aziende parte dell’aumento concesso attraverso la soppressione di due festività, la Pasqua ed il 4 Novembre, in cambio delle quali verrà aggiunto un Elemento Distinto della Retribuzione di 10 Euro in busta paga per 14 mensilità annuali, generalizzando il concetto di flessibilità a carico del lavoratore, salvo irrigidire tutte le prescrizioni a cui è sottoposto il lavoratore stesso che verranno poi inserite nelle norme di comportamento aziendali. Il solo elemento che alla vigilia sembrasse giustificare la modesta parte economica di rinnovo, cioè l’inserimento delle aziende in subappalto e le cooperative di facchinaggio nel quadro normativo del CCNL dei Trasporti, si è rivelato poi fragile in quanto seppur rendendo più stringente la necessità di trasparenza e di vincolo per questi soggetti a regole prestabilite a tutela del lavoratore, nella realtà non ne delinea obblighi assoluti per cui va da sé immaginare che tutto procederà come prima, tanto più in un contesto italiano che sappiamo essere alquanto farraginoso in tal senso.
La firma del nuovo contratto ad opera di Cgil, Cisl, Uil e Ugl è stata sottoposta all’approvazione dei lavoratori che entro il 28 Febbraio scorso si sono espressi per il 90% a favore del rinnovo a livello nazionale. Anche nel nostro territorio si sono svolte le consultazioni ed è interessante notare come nei luoghi in cui è stata data adeguata informazione da parte dei Rappresentanti Sindacali Unitari sugli aspetti del rinnovo, come alla Dhl Aviation all’aeroporto di Orio al Serio, l’88% dei lavoratori ha detto no nonostante la massiccia presenza sindacale in azienda soprattutto della Cgil. In queste consultazioni gestite dalle stesse segreterie sindacali si è spiegato che l’obiettivo prioritario, pagato il prezzo di un rinnovo in evidente ribasso, è stato di tenere tutto il comparto, estremamente eterogeneo, unito così come unita doveva restare la compagine sindacale per una forza da esercitare in prospettiva futura. L’unico dubbio, come rivelato da una lavoratrice di Dhl durante le consultazioni è: il fronte unito e compatto che un domani saprà sostenere realmente gli interessi dei lavoratori dove andrà a finire dal momento in cui questo rinnovo, sia nella parte economica che in quella normativa, non riguarderà i nuovi assunti poiché esclusi dai suoi effetti?