Intervallo chiusi a scuola: la protesta degli studenti del Vittorio Emanuele

Bergamo – Ieri, lunedì 17 ottobre, “è successa una cosa molto interessante”, come afferma Giacomo, studente presso l’istituto tecnico Vittorio Emanuele, che ieri mattina ha visto 1.300 dei suoi studenti protestare in massa nell’atrio. La motivazione  riguardava una circolare emanata dal consiglio d’istituto e poi passata all’interno della scuola  il 13 ottobre scorso, dove si affermava in poche righe che il cortile esterno sarebbe diventato uno spazio adibito alla sola funzione di parcheggio, e gli studenti, durante l’intervallo, sarebbero dovuti rimanere nelle aule o quanto meno nell’atrio interno dell’istituto.

La circolare ha suscitato lo scalpore generale, anche dal momento che alla riunione del consiglio d’istituto durante la quale è stata presa la decisione non ha potuto prendere parte la componente studentesca e questa assenza ha dunque impedito un regolare coinvolgimento degli studenti.  La carica a rappresentanti di istituto scadeva infatti il 31 agosto, e per questo gli studenti eletti lo scorso anno non si sono potuti presentare al consiglio; le elezioni del 2016, inoltre, non hanno ancora avuto luogo, quindi la rappresentanza studentesca ad oggi non esiste. Così, Giacomo ha preso parola, scrivendo una mail di denuncia a tutto l’istituto e coinvolgendo la preside, il vicepreside e i docenti; la lettera è girata anche tra le mani degli studenti. “La trasparenza, lo scambio di opinioni, la discussione circa determinate tematiche, il rispetto reciproco: questi erano i fattori che, speravo, sarebbero stati determinanti al fine di rendere la realtà del nostro Istituto fresca, veramente collaborativa e, in un certo senso, nuova. Tuttavia, quanto emerso dalla seduta del Consiglio d’Istituto svoltasi in data 05/10/16 (a cui la componente studentesca non ha preso parte) sembra, almeno parzialmente, cozzare violentemente contro i valori citati in precedenza. Trovo dolorosamente ingiusto che, di fronte ad una questione che interessa direttamente e profondamente gli studenti, gli stessi non siano stati interpellati, a prescindere dall’assenza di chi poteva/doveva essere presente nella seduta del 05/10/16. Inoltre, entrando nel merito di quanto deliberato, fatico molto a trovare elementi che spieghino il motivo di tale decisione”, scrive lo studente nella sua mail.

Dopo un riscontro decisamente positivo da parte del corpo studentesco, e anche di alcune parti del corpo docenti, ieri mattina circa mille studenti si sono riuniti all’interno dell’atrio della scuola durante il momento dell’intervallo, per protestare contro la delibera; questa cifra conferma che l’evento è andato oltre le aspettative più rosee. Giacomo stesso afferma che non si sarebbe mai immaginato un così grande numero di studenti, tutti riuniti per una stessa causa, “per far capire che gli studenti del Vittorio Emanuele hanno un’identità” dice lui .La protesta ha avuto un esito positivo: gli studenti, anzi, hanno avuto la possibilità di parlare con le istituzioni scolastiche per cercare di trovare un giusto compromesso e creare una rete di discussione tra studenti, docenti, genitori e istituzioni maggiori. Il principale scopo della protesta era quello di far passare un messaggio forte, di unione di tutti gli studenti, di una grande presa di coscienza che spesso, nella scuola, è venuta a mancare. L’obiettivo è che le proteste proseguano fino a venerdì, giorno in cui si è riusciti ad ottenere un incontro tra studenti e preside.

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