Il vuoto intorno alla propaganda di Salvini

Bergamo –  Sono la scuola De Amicis e il suo dirigente il nuovo obiettivo della propaganda leghista. A distanza di due settimane dal presidio della Lega Nord contro i profughi ospitati nella vecchia struttura della casa di riposo del Gleno, ecco che le camicie verdi tornano nel quartiere della Celadina insieme al loro segretario Salvini.

Ad animare i vertici leghisti, la metodologia didattica del dirigente Luciano Mastrorocco, che non ritiene compito della scuola, laica e pubblica, imporre celebrazioni in occasione delle ricorrenze religiose: la scelta, spiega, “va nella direzione di ciò che è opportuno, intelligente e sensato fare in una scuola pubblica plurale e inclusiva. Noi ragioniamo per differenze che siamo impegnati  a valorizzare per evitare che si trasformino in disuguaglianza. L’inclusione è un sistema di valori e si basa su relazioni  significative che possano promuovere la partecipazione di tutti alla comunità di appartenenza. La nostra comunità, quella scolastica, si avvale dell’apporto di culture, pensieri, idee, atteggiamenti, storie, tradizioni che provengono dalla complessità di un mondo aperto e dialogante. Cerchiamo di pensare per potenzialità, cosa impossibile se cominciamo ad assumere i limiti delle appartenenze religiose, che hanno la loro più totale e assoluta legittimità, nella libertà di ogni famiglia di crescere ed educare i propri figli, ma che non può e non deve diventare elemento divisivo all’interno dell’Istituzione Pubblica“.

Davanti all’entrata principale della scuola elementare alle 14.30 il Comitato di lotta per la casa, insieme a parte del quartiere e singoli cittadini e genitori, ha indetto un presidio per ricordare alla Lega Nord e alla città che Bergamo è solidale e meticcia. Davanti all’entrata secondaria, i militanti leghisti hanno messo in scena un presepe, alla presenza di tutto l’apparato partitico leghista, tra cui Castelli, Calderoli e Belotti.

Ancora una volta, Matteo Salvini non si fa sfuggire l’occasione per arrivare in un contesto sociale che non conosce con lo scopo di fomentare disuguaglianze tra i cittadini, riproponendo un modello esclusivo che presuppone la cristianità come tratto comune nazionale.Il leader leghista dimentica però che il contesto sociale è plurale e ampio, a prescindere dalla presenza di migranti, e soprattutto che non è la scuola pubblica il contesto per affermare la centralità di fede, in quanto esistono le scuole private cattoliche, tra l’altro generosamente finanziate dallo Stato italiano, per chi vuole seguire modelli pedagogici confessionali. L’alleanza con Comunione e Liberazione in Lombardia e il tentativo di accreditarsi all’interno di uno scenario nazionale sono gli obiettivi della nuova Lega, che si sposta sempre più a destra.

Nonostante il gran polverone mediatico alzato dalla Lega, le posizione contrarie alla polemica di Salvini arrivano da più parti, dal preside della scuola al sindaco di Bergamo Gori, dai genitori degli alunni agli abitanti di Celadina: intorno alle posizioni leghiste sembra essersi creato un grande vuoto.

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2 Responses

  1. mario pellerey
    mario pellerey at |

    sono un vecchio anarchico, agnostico, antireligioso per Dna, da cittadino italiano, purtroppo, ho sempre dovuto sopportare l’onnipresente propaganda cattolica-cristiana, non nego che il presepe ha un certo sapore antico e fanciullesco ma come tutte le cose di religione, di tutte le religioni, suona falso…..”la religione è l’oppio dei popoli” Iljanovich Lenin “la religione per me è un’idea ridicola” Salman Rushdie……..

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  2. insegnanti De Amicis
    insegnanti De Amicis at |

    Nel nostro Istituto abbiamo sempre lavorato in una logica di progettualità condivisa e consapevole, con l’obiettivo di mettere a disposizione dei nostri bambini/e e dei nostri ragazzi/e conoscenze e strumenti e di offrire guida e sostegno, mettendo al centro il vero (scienza), il bene (etica), il bello (arte), in percorsi significativi per tutte le intelligenze.
    Alla luce degli avvenimenti di questi giorni vogliamo esprimere in maniera chiara alcuni punti.
    1. Siamo vicini al nostro Dirigente del quale abbiamo apprezzato negli anni la competenza e la cura nella gestione di un’organizzazione complessa come la nostra.
    2. Lo stile del dirigente, la cultura e le pratiche del nostro Istituto non sono mai state improntate alla logica del “divieto” o della “autorizzazione”: le scelte sono state costruite attraverso la problematizzazione, la discussione e una responsabile condivisione.
    3. Siamo favorevoli o contrari al “Presepio nella scuola”? Rifiutiamo una domanda semplicistica come questa che trasforma l’esperienza formativa in battaglia ideologica di basso profilo: come professionisti della scuola, ci aspetteremmo altrettanta responsabilità nei politici, nei giornalisti e in tutti coloro che vogliono portare un contributo vero ai problemi in campo discutendo gli obiettivi formativi e le metodologie che stanno alla base delle singole proposte.
    Speriamo perciò che presto la polemica in atto possa essere superata e sia possibile riprendere a discutere e a confrontarci, senza sfuggire alla complessità con cui ci confrontiamo quotidianamente nel nostro lavoro.
    Gli insegnanti dello staff di Istituto

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