Bergamo – Il 29 ottobre è stato indetto da numerose realtà e associazioni un corteo cittadino a Bergamo, volto ad opporsi al rinnovo del memorandum sugli accordi tra Italia e Libia volti a limitare i flussi migratori nel Mediterraneo.
Il memorandum d’intesa bilaterale tra il nostro paese e la Libia venne siglato il 2 febbraio del 2017 dall’allora governo Gentiloni, quando Marco Minniti era ministro dell’Interno. Cosa prevedono questi accordi? Con la sigla di quel trattato il governo italiano si impegnò a fornire motovedette, un centro di coordinazione marittimo e attività di formazione alla guardia costiera libica, alla quale venne affidato il pattugliamento delle acque internazionali nel Mar Mediterraneo, con lo scopo di intercettare e riportare in Libia le imbarcazioni di rifugiati e migranti che provano ad attraversare il mare per raggiungere le coste italiane.
Dal 2017 ad oggi circa 90mila persone sono state intercettate su imbarcazioni di fortuna dalla guardia costiera libica, e ricondotte sulle coste libiche dove, una volta internate in campi di prigionia, subivano (e subiscono tuttora) vessazioni e violenze di ogni tipo.
Secondo un rapporto di Amnesty International, negli ultimi cinque anni uomini, donne e bambini sono andati incontro alla detenzione arbitraria, alla tortura, a trattamenti crudeli, inumani e degradanti, agli stupri e alle violenze sessuali, ai lavori forzati e alle uccisioni illegali.
A febbraio 2023 questo trattato dovrebbe scadere, e verrebbe automaticamente rinnovato per altri tre anni, a meno che le autorità italiane decidano di interromperlo entro il 2 novembre: viste le premesse con cui si affaccia al governo questa compagine politica, si hanno pochi dubbi riguardo l’esito di tale decisione. Gli accordi verranno con ogni probabilità rinnovati, le violenze e le torture attuate con il beneplacito del governo italiano e dell’Unione Europea continueranno.
Per questo, sabato è stata chiamata una mobilitazione, che avrà luogo in moltissime città in tutta Italia, alla quale anche Bergamo risponderà. Associazioni, collettivi, partiti e sindacati hanno organizzato un corteo per chiedere che questi accordi vengano immediatamente cancellati, che vengano liberate tutte quelle persone detenute in condizioni orribili nei campi di prigionia libici, che vengano istituiti corridoi umanitari e venga garantito il soccorso in mare, sempre e comunque.
L’appuntamento è per sabato 29 ottobre alle 15.00 in Piazza Pontida, per costruire un corteo cittadino che chieda a gran voce il rispetto dei diritti umani di tutti, specie di quelle persone che sono costrette a mettere a repentaglio la propria vita alla ricerca di un futuro migliore.