Bergamo – Si è svolta questa sera, presso l’auditorium di piazza della Libertà, la presentazione di Acad, associazione contro gli abusi in divisa nata dall’esigenza di dare supporto a chi ha subìto abusi da parte delle forze dell’ordine e a chi chiede verità e giustizia per i propri amici o parenti.
Come si legge nel comunicato pubblicato dall’associazione “tante famiglie, colpite duramente dagli abusi, non hanno accettato le versioni ufficiali e hanno intrapreso battaglie per chiedere verità e giustizia affinché questi ignobili e vergognosi atti non passassero sotto silenzio. […] Acad nasce dalla volontà di dare sostegno alle famiglie delle vittime e a coloro che hanno subito abusi, ma che non si sono dati per vinti e non hanno accettato una verità giudiziaria che già troppe volte si è dimostrata a favore di chi tenta in tutti i modi di nascondere la propria impunità dietro una divisa.”
La serata, moderata dal giornalista Checchino Antonini, ha visto l’intervento di numerosi ospiti, tutti amici e parenti di persone uccise o ferite in seguito a fermi o arresti da parte di polizia e carabinieri. Molti sono diventati loro malgrado volti noti, come Ilaria Cucchi e Lucia Uva. Al loro fianco si sono schierati l’avvocato Fabio Anselmo e Italo Di Sabato dell’osservatorio sulla repressione.
La serata si è aperta con la proiezione del documentario “Mi chiamo Massimo e chiedo giustizia”, sulla vicenda di Massimo Casalnuovo, morto nel 2011 a Buonabitacolo a un posto di blocco dei carabinieri. Durante l’incontro è stata annunciata l’attivazione del numero verde 800.588605, attivo 24 ore su 24, che servirà a fornire assistenza, legale e non, a tutti coloro che si troveranno a essere vittime o testimoni di un abuso. E’ stata inoltre presentata dall’avvocato Gilberto Pagani (Avvocati Europei Democratici) la campagna europea per l’identificazione delle forze di polizia.