Bergamo – Haci e Houria non sono usciti di casa. La coppia abita insieme in un alloggio a Celadina in via Monte Tesauro 7, da dove oggi l’ufficiale giudiziario ha tentato di allontanarli perché da mesi non riescono più a sostenere l’affitto. Entrambi hanno gravi problemi di salute: l’uomo è invalido e disoccupato. La famiglia è stata inserita nella graduatoria per l’assegnazione di una casa popolare, ma rischia di trovarsi in strada prima che le venga assegnato l’alloggio. Haci, di origine curda, è arrivato in Italia nel 1998, dove gli è stato riconosciuto lo status di rifugiato politico perché perseguitato dal regime turco. Oggi la solidarietà di altri inquilini ha ottenuto che lo sfratto venisse rinviato al 17 marzo.
Proprio a Celadina l’amministrazione comunale vuole svendere decine di alloggi a canone sociale. Nella nostra provincia i dati indicano che l’emergenza abitativa è arrivata a livelli tali che in media ogni giorno viene eseguito almeno uno sfratto. Una situazione che richiederebbe risposte rapide e soluzioni concrete, ma sul fronte istituzionale tutto tace. Sono ancora una volta gli inquilini stessi a darsi una mano a vicenda, cercando di dilatare i tempi degli sfratti ottenendo continui rinvii.