Verdello – Stamattina, martedì 1 luglio, alle ore 6 una camionetta di polizia, carabinieri e Digos si sono presentati alla porta di Marinella Raffaele e Andrea Gherardi a Verdello, in via De Gasperi 42/d, e hanno eseguito con forza lo sfratto per morosità incolpevole della famiglia, di cui fan parte anche i due figli minorenni. Morosità incolpevole seguita alla perdita del lavoro di Andrea, che ha lasciato la famiglia con l’unico stipendio di Marinella, non sufficiente a sostenere l’affitto di 700 euro e mantenere la famiglia.
Decine di solidali e attivisti del Comitato di lotta per la casa e dei sindacati Unione Inquilini e AsIA, che si stavano radunando nei pressi della casa per organizzare il picchetto antisfratto, sono stati bloccati a 50 metri dall’abitazione dalle ingenti forze di polizia che hanno impedito ogni tipo di accesso.
Già alla precedente uscita dell’ufficiale giudiziario lo scorso 14 giugno la situazione si era caricata di tensione, quando una decina di macchine delle forze dell’ordine si erano mobilitate per eseguire lo sfratto, ma grazie alla folta presenza di partecipanti al picchetto era stato ottenuto un rinvio di due settimane, anche a fronte di possibili soluzioni che servizi sociali e sindacati inquilini stavano vagliando.
Inizialmente il Comune di Verdello aveva avanzato la proposta di dividere la famiglia pagando la sistemazione temporanea di madre e figli presso una comunità, lasciando il padre a sè stesso. Soluzione, questa, avanzata d’ufficio da parte delle amministrazioni nei casi di sfratto per morosità incolpevole: dividere il nucleo familiare in un momento di difficoltà; trattare chi sta vivendo il problema della casa – e sono in tanti – come se fosse inadeguato, colpevole della propria situazione; spendere notevoli risorse per una soluzione temporanea e lesiva della dignità delle persone, risorse queste che potrebbero essere destinate per aiutare le famiglie a rientrare in una casa. I Gherardi avevano già tentato in precedenza di prendere un’altra casa in affitto, ma per una famiglia monoreddito, che risulta essere sotto sfratto, ottenere un affitto da un privato è impossibile.
Si è arrivati così a oggi. La famiglia e la rete di solidarietà, dopo lo sfratto, si sono spostati in Comune dove hanno intavolato una trattativa. Tra le opzioni vagliate è stato proposto di rivolgersi a un’agenzia immobiliare, impossibile però per una famiglia con un reddito troppo basso sostenere un affitto in una casa privata.
Nel comune di Verdello non c’è stata poi possibilità di trovare una casa popolare in deroga essendoci già numerosi richiedenti in graduatoria. Nemmeno in altri comuni è stato possibile, in quanto per ottenere l’assegnazione degli alloggi bisogna avere la residenza e, problema diffuso, c’è un’eccedenza di richieste rispetto alla quantità di case popolari disponibili. Tutto ciò si somma, come nel caso del comune di Bergamo, alla mancanza effettiva di alloggi comunali e alla mala gestione e all’abbandono del patrimonio pubblico che vede 250 case comunali lasciate vuote.
L’unica soluzione trovata è che la famiglia venga ospitata per dieci giorni in un albergo con un contributo da parte del Comune di 1800 euro. Nonostante l’interesse del Comune nei confronti della famiglia, l’emergenza abitativa nella città e provincia di Bergamo rimane, la mancanza di alloggi popolari a fronte di numerose richieste lascia le famiglie, come quella di Andrea e Marinella, in situazioni instabili e spesso senza prospettiva.
L’ospitalità in albergo per 10 giorni non ha senso se non si risolve la situazione vhe è dare un altro alloggio e un altro lavoro al padre
Se non paghi e non rispetti il contratto di locazione che hai firmato , minori o no, non puoi occupare la MIA casa. Solo da noi esistono questi problemi.
Forse serve un po di America anche qui in Italia ! ridicolo..
Non si tratta di occupare ma di insolvenza. Questa dovrebbe essere coperta dallo Stato che è lo stesso colpevole della perdita del lavoro del signore in questione.
Quindi la vera cosa su cui si dovrebbero focalizzare gli italiani è il fatto che il vero problema è lo stato stesso. Siamo in un paese imbarazzante, senza futuro, con tanta precarietà e la conseguenza è che quei pochi disgraziati che non hanno la fortuna di avere una casa sono costretti ad andare in affitto con cifre da capogiro (grazie ai proprietari che se ne approfittano) e fanno fatica a sopravvivere, in più se arriva il licenziamento sono completamente fregati.
Come deve fare una famiglia monoreddito a vivere in questo paese?