Calcinate – Pessime condizioni di lavoro e proteste inascoltate: ecco cosa sta succedendo, oramai da tempo, ai lavoratori del polo logistico Italtrans, dipendenti delle cooperative in appalto di Kamila Srl e Auchan. Le coop non sono poche (CISA, Sbs, LG, Gss, Cooperativa Bergamasca, CLS, New Utility) e gestiscono il settore del facchinaggio, dandosi spesso il “cambio”: un’occasione che non si lasciano sfuggire per spostare lavoratori, sostituire i soggetti più scomodi o, addirittura, imporre condizioni sempre peggiori, ricattando chi ha il timore di perdere il posto.
Eppure i guadagni non mancano: nel settore logistico sono tra le imprese con i migliori profitti. La catena di appalti e subappalti permette ai marchi della grande distribuzione di nascondere le proprie responsabilità, fingendo di non “sapere” nulla sul come si lavora. Ma di fatto stiamo parlando di grandi aziende alimentari, le stesse dei supermercati dove andiamo a fare la spesa.
Per tutte queste ragioni venerdì 3 marzo alle ore 15 il sindacato Slai Cobas SC ha indetto una manifestazione che ha scelto come punto di partenza proprio l’Auchan di di Bergamo. L’obiettivo è quello di obbligare i vertici aziendali a prendere posizione sulle condizioni di lavoro di chi manipola le merci destinate a finire sugli scaffali di Via Carducci. Il sindacato ha più volte segnalato come nei magazzini si lavori senza le necessarie misure di sicurezza, con ritmi di movimentazioni delle merci insostenibili. E chi fa notare di avere delle difficoltà si vede poi ridurre l’orario di lavoro. Il tutto in un contesto in cui le ore di lavoro sono molte e la paga non copre neanche la sopravvivenza. A tutto ciò si aggiunge l’incertezza dei cambi appalto, che rende ancora più precario un lavoro senza pause e i cui ritmi mettono a repentaglio la salute.
Kamila Srl è di proprietà al 55% di Agorà Network da BB Holding, legata a Italtrans. L’azienda, leader nella logistica, ha acquisito il controllo del polo di Brignano da settembre del 2015 e continua a crescere: si sta realizzando un nuovo polo logistico a Calcio collegato alla BreBeMi. Ad aprile del 2016 la sua amministratrice delegata, Laura Bertulessi, ha ricevuto l’eccellenza sul palco della Fenice di Venezia, nonché i complimenti del Presidente Mattarella. Il nome di Laura Bertulessi, insieme a Germano Bellina, sono emersi all’interno delle indagini che coinvolgono Placido Sapia, presidente dell’agenzia di lavoro interinale Maxwork, accusata di aver evaso 56 milioni di contributi da versare all’INPS per i propri dipendenti, con l’aiuto dell’ex questore di Bergamo Finolli. Berulessi e Bellina detengono ognuno il 50% di Italfin srl, società immobiliare a cui Sapia ha venduto una villa a Gorle. Il sospetto degli inquirenti è che questa vendita servisse a sottrarre l’immobile dai beni pignorabili della Maxwork.